Inizia per il gruppo un periodo particolare, le cose cambiano velocemente, le certezze lasciano il posto ai dubbi. Sembra che il coro sia in piena “adolescenza” e stia cercando una nuova identità. I tre direttori che il coro vedrà alternasi nell’arco di dieci anni, dicono la complessità di questo periodo. Continuando il parallelo con l’adolescenza, sono stati momenti intensi, ricchi di esperienze e di scoperte nuove. Adesso che il tempo ha stemperato le situazioni difficili e ha lasciato in ricordo solo le cose belle, si pensa a quegli anni piacevolmente e consci di quanto hanno fatto maturare il coro.
Il maestro Giorgio Croci, sempre più impegnato in direzioni a livello internazionale, deve lasciare il coro. Si chiude una stagione. Man mano che gli anni sono passati, il coro si è trasformato, ha cambiato volto. I vari coristi che si sono succeduti hanno lasciato sicuramente il segno, ma di un maestro che per diciotto anni ha lavorato, educato, corretto, impostato, cosa si potrebbe dire?
Un “grazie” sincero e sentito, forse non basta, ma esprime la gratitudine di quanti hanno avuto l’onore di essere suoi coristi. Anche il coro è stato sicuramente importate per il Maestro Croci, ne è segno il fatto che la collaborazione è continuata, saltuariamente, anche successivamente in diverse occasioni. Poi le cose sono cambiate ulteriormente, il coro è proseguito per la sua strada, ma quel rapporto non si è mai interrotto del tutto.
E’ il momento di Franco Gugliemi: per il giovane maestro si presenta subito un lavoro arduo. Prendere le redini di un coro affermato e con molti successi alle spalle non è cosa da poco.
Anche per i coristi, si presentano delle difficoltà; non è facile lasciare le proprie convinzioni ed abbandonarsi al nuovo direttore, per di più giovane. Non basta in un coro educare le voci, amalgamarle, accordarle. Oltre alle voci ci sono anche le “teste” da mettere in sintonia e si sa quanto questo sia difficile, con un coro misto, poi, diventa difficilissimo!