Primi al Concorso Nazionale Corale di Vittorio Veneto
Raccontare quei momenti è difficile, specialmente per chi non c’è stato. Riportare le cronache dei giornali servirebbe a poco, già perché il solo risultato la dice lunga sulla bravura del coro. Meglio far parlare chi c’era: sono i ricordi, le emozioni e le preoccupazioni provate le che fanno rivivere quei momenti.
I cavalli di battaglia:
Fischia il vento (obbligatorio)
Stella Magiara
E quei briganti neri
“Trofeo della Vittoria “……… io c’ero!
Domenica 29 giugno 1975.
Al termine di una serie di prove estenuanti, si parte finalmente per Vittorio Veneto. Quest’anno il Concorso Nazionale è dedicato alla celebrazione del 30° anniversario della liberazione e tutti i brani in concorso sono ispirati al tema della libertà e della resistenza. Sul pullman il maestro Croci è un pò preoccupato; si passa una mano tra i capelli. C’e sempre quel semitono in “Stella magiara” che i tenori “imbroccano” una volta su tre. Si alza e va a ripassare insieme ai “galli” la battuta incriminata: ” …eri…. eri….”. Speriamo bene. A Mestre facciamo una sosta per carburarci con quanto abbiamo portato da casa e ne approfittiamo per un’ultimissima prova. Giunti al teatro di Vittorio Veneto, aspettiamo in una saletta la nostra chiamata. Da una finestra interna possiamo osservare il palcoscenico. Degli altri cori ci impressionano l’impostazione delle voci, la sicurezza, l’elegante divisa. Ci rendiamo subito conto che la competizione sarà aspra. Venuto il nostro turno, ci disponiamo sul palco con il nostro corto vestitino blu e gli uomini in maniche di camicia. Le mani incrociate dietro alla schiena tradiscono una grande emozione. Non abbiamo spartiti: tutto va a memoria e gli occhi sono fissi in quelli del nostro maestro. La sala è gremitissima, ma quel che ci mette più timore è la giuria. Sappiamo che tutto verrà attentamente valutato: intonazione, vocalità, tempo, interpretazione. Per primo eseguiamo “Fischia il vento”, poi “Stella Magiara” e per ultimo “E quei briganti neri”. Terminato l’ultimo pezzo al grido di “viva l’Italia”, scoppia in sala un applauso travolgente. Sentiamo di aver dato il massimo e l’entusiasmo di quel pubblico di coristi ce lo conferma. Terminate le audizioni, i cori sono assiepati in teatro in attesa del verdetto della giuria. Il tempo non passa mai. Noi siamo in piedi, tutti vicini. Finalmentela proclamazione. Si inizia dal quarto premio: niente, non siamo noi; poi il terzo, tratteniamo il fiato: ancora niente; forse ci daranno il secondo, pensiamo. Neanche quello. I nostri sguardi si incrociano delusi. Poi viene annunciato: “Primo premio Trofeo della Vittoria 1975 al Coro Amici della …..”. Un boato copre la voce dello speaker. Gioia immensa, baci, abbracci e lacrime di gioia. Andiamo felici sul laghetto del vicino parco a festeggiare. Lì aspettiamo la cerimonia della premiazione e il concerto di gala dei migliori classificati. L’intera manifestazione viene presentata, in serata, da Aba Cercato al Palazzetto dello Sport e registrata dalla troupe televisiva di RAI 2. E anche noi abbiamo, così, il nostro momento di gloria! A notte fonda, esausti e felici, rientriamo a casa. Sicuramente questa giornata è da conservare gelosamente nel cassetto dei nostri ricordi più cari.
Imelda Rossi
Da non dimenticare in questo anno altri momenti importanti: la V° rassegna corale alla Gran Guardia, l’accoglienza fatta agli amici di Bormio, La rassegna regionale al Teatro Romano, L’uscita a Castelnovo Nè Monti e a Soliera, a dicembre in cattedrale a Feltre.
Un anno indimenticabile, difficilmente ripetibile.